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Garden nasturtium's large shield-shaped leaves gather dew like solar panels gather sunlight.
On a horizontal leaf, dew droplets slide towards the depression at the center. In the morning, a giant lenticular drop reflects my image on its tense convex surface — a dome that wiggles in the breeze, a drinking pool for the visiting humming bird.
I wish there were something similar for sunlight, a way of collecting a small pool of it in which I could dip a finger or a brush, then paint the day on the canvas of time stretching ahead.
If the leaf is in a vertical position, dew drops slide on its slightly parabolic surface and end up hanging from the bottom edge, suspended over the abyss, lingering where they can still believe life stands still.
Nasturtium plants exhibit a tendency to take over our garden. Besides embracing the house in several spots with sometimes suffocating enthusiasm, they climb inside the jasmine bush, wrap themselves around draining pipes, blanket the compost pile, emerge where I least expect them.
Sturdy stems push their way forward with determination: there is no crevice, however small, they won't explore. They find plenty of options around our house, tugged by tectonic forces stronger than its foundations.
The deep yellow nasturtium flowers out-yellow the sun during the day and the bright orange ones out-orange the setting sun.
Sandwiched between two layers of pasta dough, nasturtium petals make an edible “stained glass” that charms the eyes.
Raw nasturtium flowers pop into a flash of flowery pepperiness in the mouth, a firecracker exploding with flavor rather than sound. They dot the sweetness of butter lettuce or steamed snap beans. Tossed into a skillet with cooked dark leafy greens, their splash of brightness is like lightning fracturing the darkness of the night sky. They wilt quickly in the heat, but don't lose their bright hue.
When I poured warm white wine vinegar into a jar filled with nasturtium flowers and some young leaves, psychedelic orange flowed into the pale vinegar seemingly without flowing out of the petals. The jar became a kind of lantern, lit by an inner glow almost discernible at night, when the jar rested on the dining table, ready to catch the first sun rays piercing the morning fog.
The infused vinegar carries nasturtium's spiciness in its aroma. When I bring the open jar to my nose, it tingles with pleasure. I wish adding the vinegar to a salad would also add a streak of its orange color.
In flowers left to complete their life cycle, seedpods develop as the petals wilt and fall off. They cluster in groups of three or four, light green and succulent. They are called "poor man's capers," I learned. One evening, it didn't take me long to harvest a cup.
I carried them to the kitchen on a large nasturtium leaf and pickled them in distilled white vinegar. When the right combination of ingredients presented itself, they played their role well and henceforth will be called "lucky woman's capers."
Roasted Cauliflower (cavolfiore arrosto)
Print-friendly version of briciole's recipe for cavolfiore arrosto
An old recipe prepared with a new ingredient
Ingredients:
- A head of cauliflower, 1 1/2 lb. (680 g) or so (choose two, if they are small, maybe of different color)
- Olive oil
- 2 tablespoons drained pickled nasturtium seedpods, chopped (or capers; in Italian: capperi)
- A clove of garlic, minced
- 1/4 teaspoon red pepper flakes (3/8 teaspoon, if you want it spicier)
- 3 tablespoons fresh Meyer lemon juice or a mix of Meyer lemon and orange juice
- 1/4 cup chopped flat-leaf parsley (prezzemolo)
- 2 tablespoons chopped lightly toasted pecans
- fine sea salt, to taste
Preheat oven to 425 F.
Cut cauliflower into florets and cut large florets in half. Peel stalk and slice into coins. Place florets, coins and tender cauliflower leaves in an oiled baking pan large enough to hold the florets in one layer. A mister allows you to oil the pan thoroughly and evenly. Spray with olive oil also the cauliflower.
Bake for 12 minutes.
In the meantime, prepare ingredients #3 through #7, place into a small bowl and stir.
Take the pan out of the oven, pour the prepared mixture over the cauliflower and stir. Distribute the pecans over the cauliflower. Return the pan to the oven and bake until the cauliflower is ready to your liking, another 10-12 minutes. Adjust salt, stir, transfer to a serving bowl and serve immediately.
When I serve this side dish (contorno) for dinner to the two of us, we usually have a small amount left over. In a household of less vegevoracious people, I think the recipe serves four.
This is my contribution to edition #396 of Weekend Herb Blogging, an event started by Kalyn of Kalyn's Kitchen, now organized by Haalo of Cook (almost) Anything at Least Once and hosted this week by Haalo herself.
This post contains the roundup of the event.
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nasturzio in cucina
Le larghe foglie a scudo del nasturzio raccolgono rugiada come i pannelli solari raccolgono la luce del sole.
Su una foglia in posizione orizzontale, le gocce di rugiada scivolano verso la depressione centrale. Al mattino, una grossa goccia lenticolare riflette la mia immagine sulla sua superficie convessa in tensione — una cupola che trema nella brezza, un'offerta d'acqua al colibrì in visita di cortesia.
Vorrei che ci fosse un modo simile per raccogliere dei raggi di sole in una piccola pozza nella quale poter intingere un dito o un pennello e poi dipingere il giorno sulla tela del tempo che si stende davanti a me.
Se la foglia è in posizione verticale, le gocce di rugiada scivolano sulla superficie leggermente parabolica e si fermano in equilibrio instabile sul bordo inferiore, sospese sull'abisso, credendo per un attimo che la vita si possa fermare.
Le piante di nasturzio hanno tendenze invasive. Oltre ad abbracciare la casa in punti diversi con entusiasmo a volte soffocante, si inerpicano dentro il cespuglio di gelsomino, si attorcigliano intorno ai tubo di scarico, coprono la collina di compost, scavano tunnel sotterranei ed emergono dove meno me l'aspetto.
I rami robusti avanzano con determinazione: non c'è fessura per quanto piccola che non cerchino di esplorare. E hanno da scegliere intorno a casa nostra, strattonata da forze tettoniche più forti delle sue fondamenta.
I fiori giallo profondo hanno un colore più intenso del sole durante il giorno e quelli arancione brillante battono il nostro astro al tramonto.
Incastonati tra due strati di pasta, i petali di nasturzio fanno una "vetrata colorata" commestibile che incanta gli occhi.
I fiori di nasturzio esplodono in bocca come piccoli petardi di piccantezza floreale. Punteggiano la dolcezza della lattuga appena colta o dei fagiolini al vapore. Lanciati in una padella piena di verdura cotta sono come un lampo che frantuma il cielo buio della notte. Appassiscono rapidamente col calore ma non perdono il loro colore brillante.
Quando ho versato l'aceto bianco caldissimo in un vaso di vetro pieno di fiori e foglie tenere di nasturzio, l'arancione psichedelico è fluito nell'aceto pallido senza in apparenza abbandonare i petali. Il vaso diventò una specie di lanterna illuminata da un chiarore interno quasi visibile di notte, quando il vaso rimaneva sul tavolo da pranzo pronto a raccogliere i primi raggi del sole capaci di perforare la nebbia del mattino.
L'aceto infuso conserva nel suo aroma la piccantezza del nasturzio che solletica piacevolmente il naso. Come vorrei che aggiungere l'aceto ad un'insalata ci aggiungesse anche una pennellata del suo colore.
Nei fiori che completano il ciclo vitale, mentre i petali appassiscono e cadono, si sviluppano dei piccoli frutti in gruppi di tre o quattro, di color verde chiaro e succulenti. Ho letto che vengono chiamati "capperi dei poveri." Una sera non ci è voluto molto a raccoglierne una tazza.
Li ho portati in cucina su una larga foglia di nasturzio e li ho preparati per conservarli sott'aceto. Quando ho avuto a disposizione la combinazione giusta di ingredienti hanno recitato bene la loro parte e d'ora in poi li chiamerò "capperi dei fortunati."
Cavolfiore arrosto
Una vecchia ricetta preparata con un ingrediente nuovo
Ingredienti:
- Un cavolfiore di 680 g circa (due, se sono piccoli)
- 2 cucchiai di frutti di nasturzio sott'aceto scolati, tagliati a pezzetti, oppure capperi (sciacquati e scolati se sotto sale)
- Uno spicchio d'aglio tritato
- 1/4 cucchiaino fiocchi di peperoncino (un po' più se si vuole maggior piccantezza)
- 3 cucchiai (45 ml) succo fresco di limone Meyer lemon o misto arancia e limone Meyer
- 4 cucchiai (60 ml) prezzemolo tritato
- 2 cucchiai (30 ml) noci pecan leggermente tostate e tritate
- sale fino, q.b.
Riscaldare il forno a 218 C.
Lavare il cavolfiore e tagliarlo in cimette. Tagliare a metà le cimette più grosse. Se ha le foglie, scartare quelle esterne, ma mettere da parte quelle tenere interne. Rimuovere la parte dura del gambo e tagliare il rimanente a rondelle. Mettere cimette, foglioline e rondelle di gambo in un solo strato in una teglia da forno ben oliata. Spruzzare dell'olio sul cavolfiore.
Cuocere in forno per 12 minuti.
Nel frattempo, preparare gli ingredienti dal numero 3 al 7, metterli in una ciotola e mescolare.
Sfornare la teglia, versare il condimento sul cavolfiore e mescolare. Distribuire le noci pecan sul cavolfiore. Infornare di nuovo e cuocere per altri 10-12 minuti. Correggere il sale, mescolare, trasferire il cavolfiore su un piatto da portata e servire immediatamente.
Quando servo questo piatto per cena a noi due, di solito ne avanza una piccola quantità. In una famiglia meno golosa di verdure, credo che la ricetta possa servire quattro persone.
Questo post è il mio contributo all'edizione numero 396 di Weekend Herb Blogging, un evento creato da Kalyn di Kalyn's Kitchen, organizzato ora da Haalo di Cook (almost) Anything at Least Once, la cui versione italiana è organizzata da Brii di briggishome, e ospitata questa settimana da Haalo.
Questo post contiene il raccolto dell'evento.
Che meraviglia, devo provare queste ricette subitissimo!
Posted by: Laura | August 09, 2013 at 09:42 AM
this is wonderful Simona!
all your love for nature, cooking and food emanates beautifully from every word of this post. definitely to include in a book, one day.
xox
Posted by: Bread & Companatico | August 11, 2013 at 07:18 AM
Grazie Laura. Te le consiglio tutte.
Thank you so much, Barbara. I am so glad you liked the post.
Posted by: Simona Carini | August 11, 2013 at 10:08 PM
What a pretty plant. Too bad they need full sun, which is in short supply in our wood-land backyard... :=(
Posted by: Frank | August 13, 2013 at 06:02 AM
Ciao Frank. Too bad, indeed. Maybe you can forage a bit at a neighbor's garden?
Posted by: Simona Carini | August 13, 2013 at 04:59 PM
Che incredibile e poetico post, le foto poi sono bellissime! Ma lo sai che non sapevo di questi frutti del nasturzio?
Posted by: lucia | August 13, 2013 at 05:25 PM
Grazie Lucia. Io l'ho scoperto solo da poco e sono contenta perche' farli sott'aceto e' facile e il risultato e' proprio buono.
Posted by: Simona Carini | August 13, 2013 at 11:46 PM
Beautiful flowers. A lovely contribution to WHB as I didn't know they are edible.
Posted by: Ivy | August 14, 2013 at 09:12 PM
Grazie, Ivy. Indeed, they are, and they are really nice in a salad.
Posted by: Simona Carini | August 16, 2013 at 09:46 PM